Ed eccoci qui, con una grossa novità: prima di tutto l'ingresso nel blog della mia carissima amica, nonché bravissima autrice Clara Cerri. BENVENUTA!
Clara si occuperà di una nuova rubrica che vuole un po' ribaltare le consuetudini:
intervisteremo i blogger, sì proprio loro che spesso intervistano noi autori, loro cui le opinioni tanto significano per noi e tanto contribuiscono a pubblicizzare i nostri romanzi.
Vogliamo per prima cosa conoscerli meglio, come persone e come blogger, curiosare sulle loro scelte, su cosa li ha portati ad aprire quello spazio virtuale e poi dar loro la possibilità di presentare il loro blog, farlo conoscere, promuoverlo.
IN bocca al lupo Clara e buona lettura a tutti!
passo la parola a Clara: ;-)
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Come educazione vuole, non potevamo inaugurare la nostra serie delle interviste della #librosfera senza fare quattro chiacchiere con la padrona di casa del nostro blog, Francesca Rossini.
Benvenuta e grazie
per aver accettato questa intervista. Chi sei nella vita di tutti i giorni?
Sono un’insegnante e una mamma, sempre di corsa e sempre
con la testa tra le nuvole e il naso infilato in qualche libro.
Che posto hanno i
libri nella tua vita?
Quando ero un’adolescente allampanata, malaticcia e
timida fino al midollo, i libri sono diventati parte fondamentale nella mia
vita, evasione dal mondo e valvola di sfogo. Hanno quindi sempre avuto un posto
d’onore nella mia vita.
Perché hai deciso
di aprire un blog letterario?
Ho aperto il blog quando ho cominciato a scrivere, prima
su alcune piattaforme on line, poi qualcosa di più impegnativo. Sono entrata
nel ‘mondo della scrittura’ in rete e ho iniziato ad aver voglia di esprimere i
miei pareri anche sui romanzi che leggevo. Poi ho capito che quelle mie
recensioni potevano aiutare degli autori emergenti a farsi conoscere, così ho
aperto le porte agli autori, nel limite umano delle letture che una singola
persona può fare, per segnalazioni e recensioni oneste. Il mio intento è dare
una possibilità a tutti di farsi notare e al contempo dare al lettore un’idea
del libro che presento.
Qual è il genere
che preferisci leggere e recensire?
Amo definirmi onnivora, diciamo che non c’è un genere che
prediligo, ma ci sono tipologie che non sopporto, a prescindere dal genere: non
sopporto libri troppo ridondanti, con linguaggio forzatamente aulico, oppure
libri illeggibili per trama inesistente o ingarbugliata. Se proprio dovessi
inserirmi in un’etichetta diciamo che preferisco i thriller, i romantici
dall’impronta ironica e le saghe fantasy (fatte bene) .
Leggi
e recensisci anche altri generi?
Come dicevo sopra leggo e recensisco un po’ di tutto.
Ti definiresti "buona"
o "cattiva" con gli autori?
Diciamo ‘buona’, nel senso che facendolo per hobby non
amo falcidiare chi, comunque, ha faticato per scrivere. Certo non scrivo
recensioni false, non sarebbe giusto per i lettori, quindi mi limito a
recensire i libri in cui ho trovato del buono, che mi sono piaciuti almeno per
qualche aspetto. Agli autori dei libri che invece non mi sono piaciuti affatto
scrivo semplicemente in privato la mia opinione, dando nel mio piccolo dei
consigli su cosa secondo me dovrebbe essere migliorato.
Non hai paura che,
se sei cattiva con il romanzo di un collega, poi questo si vendichi?
Sinceramente non ho mai pensato a questo aspetto, forse
perché essendo divoratrice di libri e amante un po’ di tutti i generi (e forse
un po’ per il mio essere insegnante ed essere abituata a vedere il buono un po’
in tutti i lavori) è difficile che un lavoro proprio non mi piaccia in nessun
aspetto, qualcosa di positivo credo si possa trovare sempre. Io personalmente
non apprezzo molto questa moda di falcidiare i lavori con recensioni al veleno,
nascondendosi dietro un ‘bisogna essere sinceri’ quando, a dirla tutta, spesso
si gode solamente a essere cattivi.
Cosa pensi del self
publishing?
Penso che in una situazione editoriale satura, in cui si
è circondati da editori che non leggono nemmeno i manoscritti che gli vengono proposti, e altri
che chiedono soldi all’autore per pubblicare, sia una buona via per arrivare al
lettore. Vero anche che purtroppo, in mezzo a tanti che lo fanno come scelta
ponderata, che curano ogni aspetto del romanzo, dalla cover all’editing, ce ne
sono altri che mettono in giro lavori che non meriterebbero, con editing
assente, trame acerbe e confuse, che avrebbero avuto bisogno di un parere e un
aiuto esterno prima di esser messe sul mercato. Insomma, è una bella
possibilità, che, come tutte le cose, è sfruttata bene o male a seconda della
singola persona.
Se un libro non ti
piace, lo recensisci lo stesso?
Come ho già detto sopra, lo leggo tutto, fino in fondo,
sperando di trovare qualche lato positivo: in quel caso sì, lo recensisco. Se
non dovessi trovare nulla che mi piaccia, se la recensione dovesse essere interamente
negativa no, non lo recensisco. Non per paura di ritorsioni, ma perché non
essendo il mio lavoro non vedo perché dovrei infierire sulle fatiche degli
altri. All’autore però do dei consigli per migliorare.
C’è il caso di un ragazzo ad esempio, che mi ha
consegnato un lavoro con la cover beige della piattaforma online, con sinossi
lunga due pagine che svelava tutta la trama, con errori di grammatica basilare,
che dopo i miei consigli e critiche ha deciso di togliere dalle piattaforme di
vendita l’ebook, per migliorarlo. Sono stata davvero felice (il mio animo
insegnante non mi abbandona mai) e spero che presto ripubblicherà ottenendo
successo.
Un parere per
orientarci: cosa occorre a un libro oggi per attirare l'attenzione in un
mercato così affollato?
Bella domanda, vorrei saperlo davvero anch’io! Una bella
cover, accattivante, che si distingua dalla massa; una trama frizzante, fresca,
vivace, raccontata in una bella quarta di copertina: in questa marea di libri
credo che oggi bisogna innanzi tutto farsi notare, spiccare nel mucchio. Ci
sono generi che vendono più di altri, questo è assodato, e quelli saranno
facilitati, ma, visto che credo non ci si possa forzare nello scrivere, credo
che il mio consiglio sia una bella cover e una sinossi che cattura, tanto per
iniziare con il piede giusto.
Grazie Francesca!
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