Un gruppo di scrittrici blogger è protagonista dell'intervista di oggi. Un gruppo cui non piaceva il termine "emergenti" e ha voluto inventarsene un altro, che evocasse la familiarità e la presenza diffusa di tutti quegli scrittori che magari non sono famosi, ma potrebbero diventarlo. Col tempo il blog si è ampliato e ora ha al suo attivo, oltre alle fondatrici che rispondono alle nostre domande, più di una dozzina di collaboratori ai testi e alle immagini.
Trovate Gli scrittori della porta accanto
qui
BENVENUTE E GRAZIE PER AVER ACCETTATO QUESTA
INTERVISTA.
CHI SIETE
NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
Ornella: una impiegata
contabile/amministrativa disoccupata.
Silvia: mamma di tre figli a
tempo pieno.
Elena: mamma che lavora full
time nell’industria automobilistica.
Valentina: sono una accompagnatrice
turistica e tour operator representative, ma anche una mamma. Mi alterno tra
lavoro, casa e… Gli scrittori della porta accanto.
Stefania: anche io sono soprattutto
una mamma… e un ingegnere biomedico. Faccio quel che capita, dall’insegnante
alla webmaster, dalla grafica alla progettazione di strutture sanitarie - ormai
sempre più di rado.
Tamara: una sognatrice
instancabile alle prese con la quotidianità. Mamma, psico-criminologa, mi
occupo di sicurezza.
CHE POSTO
HANNO I LIBRI NELLA VOSTRA VITA?
Ornella: un posto mediamente
importante, a pari merito con altri interessi.
Silvia: mi piace leggerli e ogni
tanto anche provare a scriverli.
Elena: la mia salvezza per
imparare cose utili ed evadere, sia quando leggo che quando scrivo.
Valentina: fondamentale. Devo essere
sincera, non divoro libri in continuazione, ma ne ho sempre uno sul comodino.
Leggo molto in treno, mentre vado a lavoro, unico momento di pace assoluta che
ho nelle mie giornate.
Stefania: adoro leggere ma sono
lenta, con poco tempo; i libri mi piacciono anche molto fisicamente, quindi
quando entro in libreria acquisto più romanzi di quanti ne riesca a leggere… in
una vita!
Tamara: fondamentali per la mia
crescita. Non posso farne a meno.
PERCHÉ AVETE
DECISO DI APRIRE UN BLOG LETTERARIO?
Ornella: siamo sei autrici che si
sono conosciute sul web, si sono risultate simpatiche e hanno deciso di
intrattenere un rapporto di amicizia. Tra le altre cose, si discuteva come
potessimo pubblicizzare le nostre opere e alla più tecnologica tra noi,
Stefania Bergo, è sorta l'idea di aprire un blog. Dunque lo scopo iniziale del
blog, molto egoisticamente, è stato principalmente questo e solo in seguito,
grazie all'aumento costante delle visualizzazioni e dell'interesse da parte di
altri autori, abbiamo deciso di concedere a tutti la possibilità di
promuoversi. A conti fatti, possiamo affermare che il nostro primo obiettivo è
stato disilluso, poiché non siamo diventate più famose di prima, ma siamo
orgogliose di diffondere cultura e promuovere la letteratura, con un occhio di
riguardo a quella meno di consumo, meno sostenuta dai grandi marchi.
Silvia: Ornella ha già spiegato
tutto, è andata così anche per me.
Valentina: aggiungerei solo che
adesso ci occupiamo di moltissimi argomenti, non solo di letteratura e di arte.
Nel nostro piccolo, gestiamo un web magazine culturale dagli argomenti vari,
che accontenta proprio tutti.
Stefania: direi che non ho altro da
aggiungere, Ornella ha raccontato benissimo il nostro esordio… ormai due anni
fa!
Tamara: ho conosciuto delle
scrittrici fantastiche, diverse nello stile e nel genere, ma tutte accomunate
dalla grande passione per la letteratura, per le forme d’arte. Una squadra
molto affiatata.
QUAL È IL
GENERE CHE PREFERITE LEGGERE E RECENSIRE?
Ornella: prediligo il genere
giallo/thriller.
Silvia: il mio genere preferito è
sicuramente il romanzo storico.
Elena: sentimentale,
introspettivo, giallo, umoristico, attualità.
Valentina: adoro i libri di viaggio,
le storie d’amore (non esageratamente sdolcinate) e i libri di avventura.
Stefania: mi piacciono la narrativa
non-fiction, i gialli e i libri di viaggio.
Tamara: storia, poesia, arte,
teatro e letteratura.
LEGGETE E
RECENSITE ANCHE ALTRI GENERI?
Ornella: certo, in verità leggo e
recensisco un po' di tutto.
Silvia: certamente, alla fine
sono una lettrice onnivora, leggo quasi tutto ma recensisco solo quello che mi
piace. Non rientrano nelle mie corde gli erotici, vado contro corrente visto
che sono tanto di moda, ma non m’importa e li scarto a priori.
Elena: con più difficoltà.
Valentina: certo, se mi incuriosisce
un libro lo leggo e lo recensisco, anche se non è un genere che amo.
Stefania: sì, certo, mi è captato
di recensire libri fantasy, romance e poesia, e ammetto che alcuni mi abbiano
piacevolmente sorpresa.
Tamara: se ne vale la pena.
VI
DEFINIRESTE "BUONE" O "CATTIVE" CON GLI AUTORI?
Ornella: decisamente buona, ma
anche severa. Buona nel senso che apprezzo l'impegno e tendo a considerare più
i lati positivi di quelli negativi di un romanzo. Severa quando sono in
presenza di un prodotto poco curato sintatticamente e ortograficamente.
Silvia: più buona che cattiva,
però non tollero gli errori di ortografia: mi fanno imbestialire e sono sintomo
di poca cura da parte dell’autore, credo che un piccolo sforzo in più non
guasterebbe. I refusi invece, possono capitare a tutti e quindi non li
considero errori.
Elena: sono buona, perché non ho
mai stroncato nessuno. Mi immedesimo nelle aspettative di chi ha scritto il
primo libro e non mi piace essere io a disilludere la gente. Il mio parere è
solo uno, anche se nella vita ho letto abbastanza, non sono onnisciente e posso
sbagliare. Poi posso dare pareri in privato a richiesta, ma l’autore lo deve
volere davvero ed essere pronto ad ascoltare.
Valentina: se un libro non mi piace
non lo finisco e non lo recensisco. Non vedo il motivo di stroncare un autore
che ha faticato per scrivere un libro. La strada dei feedback e delle
recensioni è qualcosa di contorto che, se percorso col piede sbagliato, può
sfuggire al nostro controllo. Faccio un esempio: entro in un negozio e compro
un paio di pantaloni. Al primo lavaggio si rovinano. Non mi metto a gridare a
tutti che quel negozio vende vestiti scadenti. Semplicemente non ci torno più.
Magari sono io che ho fatto un lavaggio sbagliato, chissà.
Stefania: mah, io credo non
riuscirei mai a stroncare davvero qualcuno, condivido quanto detto da Elena. Se
un libro proprio non mi piace non lo finisco, passo al successivo, non mi
impegno a scrivere critiche. Ma sono obiettiva, quindi se c’è qualcosa che non
è nelle mie corde lo faccio notare senza problemi, facendo presente che,
appunto, è solo un mio giudizio personale. I libri sono come i cibi: abbiamo
fortunatamente gusti diversi e quello che aggrada a me non piace ad altri o
viceversa, tutto qui. Di contro, non
riuscirei mai a fingere, a mettere i merletti a una recensione fingendo
l’estasi se invece il libro non mi ha convinto più di tanto.
Tamara: equa. Cerco sempre di
trovare un aspetto positivo in ogni libro. Se necessario, esterno qualche
perplessità, altrimenti, solitamente evito di mettere in risalto eventuali
difetti. Credo che la correttezza e il rispetto siano valori imprescindibili.
NON HAI
PAURA CHE, SE SEI CATTIVA CON UN ROMANZO DI UN COLLEGA, POI QUESTO SI VENDICHI?
Ornella: il pericolo esiste,
certo, ma non essendo troppo “cattiva” non dovrei nemmeno essere oggetto di
tremende vendette.
Silvia: il pericolo sussiste
anche se sono stata buona, non è detto che tutti ricambino con la stessa
moneta. Poi c’è chi si ostina a cercare il pelo nell’uovo e si inventa scuse
talvolta decisamente fantasiose pure di screditare il tuo lavoro: sinceramente
lo trovo sgradevole ma passo oltre, bisogna imparare a fregarsene. Non sarà un
commento negativo a influire sulle vendite, anzi talvolta le recensioni
negative stuzzicano i lettori e aumentano i download.
Elena: non ho paura perché non
ho mai fatto sgarbi. Se qualcuno mi stronca, è una scelta sua, indipendente dal
mio comportamento.
Valentina: come ho detto è difficile
che questo accada perché non recensisco ciò che non mi piace. Se lo ritengo
opportuno posso scrivere in privato all’autore (spesso lo faccio, anche solo
per congratularmi se il libro mi piace molto) e dire lui le mie impressioni,
suggerire magari qualche cambiamento. Se qualcuno critica in negativo i miei
libri (ed è successo) prendo la critica e ne faccio tesoro, cercando di
migliorare il prossimo scritto.
Stefania: come ho detto prima, non
sono “cattiva”, sono obiettiva e cerco sempre di far notale eventuali aspetti
per me negativi con gentilezza e correttezza, nel rispetto dell’autore, del
lavoro e dei sogni che stanno dietro al suo libro. Non temo, quindi, che qualcuno
possa stroncare il mio libro deliberatamente, per “vendetta”.
Tamara: no, se qualcuno dovesse
criticare o commentare negativamente i miei libri mi prenderei la critica o il
commento e stop. Non mi inerpicherei in dietrologie inutili. Un libro può
piacere o meno. E poi se qualcuno volesse vendicarsi, visto che io non metto
mai alcuna cattiveria in quel che faccio, non meriterebbe la mia attenzione.
Ergo, fatica sprecata.
COSA PENSATE
DEL SELF PUBLISHING?
Ornella: sono molto tentata di
ricorrervi, tuttavia mi trattiene il fatto che esista ancora un po' di
diffidenza nei suoi riguardi: responsabili quegli autori che auto-pubblicano
qualsiasi lavoro senza assoggettarlo a un minimo di critica e di correzione.
Silvia: è un mercato in continua
crescita al quale in futuro potrei anche decidere di ricorrere, visti i
precedenti con i piccoli editori, mai dire mai.
Elena: chi vi ricorre deve
essere conscio che poi la promozione è tutta sulle sue spalle.
Valentina: ero un po’ prevenuta
prima di provare. Entrando sempre più dentro al mondo della scrittura e
dell’editoria invece ho cambiato idea. Sì, nel self-publishing c’è un po’ di
tutto e c’è il rischio di incappare in libri pubblicati senza grandi
correzioni, perché, fondamentalmente, è un mondo accessibile a tutti. Ma per
chi, come noi de Gli scrittori della porta accanto, lo fa con dedizione,
attenzione al dettaglio, dedicando tempo alle correzioni, all’impaginazione,
alla copertina e ai contenuti, direi che è un ottimo modo per essere padroni
dei propri lavori a 360° gradi e poterne disporre quasi nell’immediato. Penso
che sia molto adatto per la pubblicazione di libri collettivi (raccolte di
racconti di genere vario o di più autori) e di libri magari già editi.
Stefania: ammetto che prima di
pubblicare ed entrare nel mondo degli emergenti pensavo al self-publishing come
all’ultima spiaggia dello scrittore. Invece ora mi rendo conto che sempre più
spesso è una scelta conscia dell’autore, non un ripiego. Molti che conosco
pubblicano indistintamente con case editrici o sulle piattaforme di self-publishng,
per avere la libertà di scegliere la promozione e il costo più adatto al
proprio libro. E, sebbene fossi prevenuta, devo dire che ho letto alcuni libri
auto pubblicati davvero notevoli.
Tamara: sono un po’ all’antica,
credo ancora nel mito dello scrittore che deve trovare una casa editrice che lo
pubblichi dimostrando di avere fiducia nelle sue capacità letterarie. Non sul
mercato. Tuttavia ho letto alcuni libri self che non mi sono dispiaciuti.
SE UN LIBRO
NON VI PIACE, LO RECENSITE LO STESSO?
Ornella: mi è successo solo una volta
che un libro non mi trasmettesse nulla di positivo e non ho voluto recensirlo.
Silvia: raramente un libro
proprio non mi piace, però in quel caso non lo recensisco negativamente. Va
comunque riconosciuta la fatica dell’autore, dietro ogni libro c’è sempre un
grande lavoro, e anche se la trama non rientra tra i miei gusti personali, non
è detto che il romanzo in questione non sia un valido prodotto, quindi perché
stroncarlo? Le cattiverie le lascio agli altri.
Elena: non lo recensisco, però è
anche vero che in genere leggo solo quello che mi attira e non leggo un libro
solo se me lo chiedono. Quindi riduco subito le possibilità che il libro non mi
piaccia.
Valentina: no, non lo finisco e non
lo recensisco.
Stefania: no, come ho già detto,
spesso non lo finisco nemmeno!
Tamara: se leggendolo mi
trasmette emozioni negative o positive, lo termino e lo recensisco. In ogni
caso mi trasmette qualcosa. Se non mi trasmette niente, allora è un altro
discorso.
UN PARERE
PER ORIENTARCI: COSA OCCORRE A UN LIBRO OGGI PER ATTIRARE L'ATTENZIONE IN UN
MERCATO COSÌ AFFOLLATO?
Ornella: indipendentemente dalla
bravura, che non sempre viene premiata e alcune volte non è nemmeno necessaria,
come in quasi tutti i settori credo ci voglia una buona dose di fortuna,
dopodiché è utile l'appoggio di qualcuno già inserito nell'ambiente “famoso”
oppure che si sia disposti a impegnarsi economicamente per acquisire il
supporto di agenzie letterarie e/o tecnici del settore.
Silvia: la penso esattamente come
Ornella, poi ovviamente la dea bendata può cambiare le sorti del libro e la
vita dell’autore.
Elena: una bella cover, per
iniziare. E poi dei contenuti che interessino, a prescindere dalla scrittura
dell’autore. Ci sono libri che hanno successo e proprio non me lo spiego.
Valentina: una grande fortuna! Se si
ha la fortuna di aver scritto la storia giusta al momento giusto, allora con
una copertina che stimola la curiosità del lettore e una buona pubblicità
sicuramente si potrebbe riuscire a brillare di luce propria.
Tamara: molta visibilità e un
tam-tam mediatico non indifferente. Credo molto nelle librerie fisiche, pur
acquistando anche negli store on line. In ogni caso il libro deve essere
presente e immediatamente disponibile.
Grazie di averci tenuto
compagnia con questa intervista e auguri di buon lavoro a tutto lo staff