Oggi
intervistiamo due ragazze appassionate di libri, Marty e Alice, che animano
insieme il blog Bookish Girls, che trovate qui
Benvenute e grazie per aver
accettato questa intervista. Chi siete nella vita di tutti i giorni?
Marty: Grazie a te per averci permesso di
farci conoscere. Io son Martina, una ragazza di 30 anni, convivo con il mio
compagno da una paio di anni e son zia di quattro favolosi nipotini.
Alice: Buongiorno e grazie per averci
ospitate. Allora, sono una traduttrice freelance, mi piace leggere, cucinare e
parlare con la gente. Infatti passo il 90% del mio tempo su Facebook, Whazzapp
e altri social, sia per il blog che per me stessa. Esco solo se obbligata! Non
avendo un lavoro fisso, posso gestire il mio tempo come meglio credo.
Che posto hanno i libri nella vostra
vita?
Marty: Sono il mio rifugio. La mia ancora
di salvezza, il mio svago, la mia passione e la mia valvola di sfogo dalla vita
reale.
Alice: I libri hanno un importanza enorme
per me. Nei momenti bui leggo come se non ci fosse un domani. Posso passare
giorni a leggere e recensire. Invece ci son periodi (come ora per esempio), che
non leggo quasi mai, perché i libri non mi ispirano. Non trovo un input per
andare avanti. Possono essere storie con voti alti, ma a me non danno quella
voglia di continuare.
Perché avete deciso di aprire un
blog letterario?
Alice: Andando su Blogger un giorno mi son
detta ma sì, prova! E ho creato il
sito. Poi mi son resa conto che da sola non potevo farcela, dunque ho chiesto
alla Marty se mi dava una mano e quest’avventura è nata. Ma sinceramente l’ho
aperto perché adoro leggere e dire cosa penso.
Marty: Semplicemente perché sentivo e
sento tuttora la necessità di parlare dei libri che leggo, per confrontarmi con
altri e soprattutto per consigliarli e a mia volta farmi consigliare. Nella
vita reale fatta di lavoro-casa, casa-lavoro parlare con colleghi o familiari
delle proprie passioni librose è impensabile soprattutto perché nell'ambiente
familiare quasi nessuno legge e nell'ambiente lavorativo si è talmente assorti
dalla propria mansione che già trovare affinità tra colleghi è raro,
figuriamoci aver raffronti sui libri... si sa poco o nulla dei colleghi o delle
loro passioni. Purtroppo nella vita reale è difficile parlare di libri, trovo
che farlo online da blogger e a mia volta da lettrice di altri blog sia più
facile, trovi le persone che hanno la tua stessa passione.
Qual è il genere che preferite
leggere e recensire?
Marty: Amo leggere principalmente Romance
e New Adult. Preferisco i libri autoconclusivi, ma purtroppo la maggior parte
delle mie letture sono romanzi in serie, ormai quasi tutte son così.
Alice: Amo recensire gli inediti. Adoro
leggere in inglese e francese, che sono le mie lingue. Ma non disdegno neanche
i dark, con personaggi molto violenti ma con una carica forte di passione!
Leggete e recensite anche altri
generi?
Marty: Certo, ogni tanto ho bisogno di
cambiare, dipende dal periodo, o dalla trama di un libro che mi interessa, o da
qualche altra blogger che mi consiglia una lettura.
Alice: Ho recensito anche Fantasy… devo
dire che non mi dispiacciono però ho dei problemi con questo genere. Non mi
attrae. La storia per essere nei miei gusti personali deve essere romantica,
con almeno un pizzico di erotismo. E se ci aggiungi del Dark ancora meglio!
Vi definireste "buone" o
"cattive" con gli autori?
Marty: Mi definirei schietta, se un libro
non mi è piaciuto lo dico senza farmi troppi problemi. A volte la bozza della
recensione devo rivederla più volte, specie in caso di giudizio negativo, perché
non voglio render la mia opinione troppo malefica (cosa che in prima battuta mi
riesce benissimo). Una recensione positiva invece con me va sudata, nel senso
che non sono quasi mai larga di manica, quindi una recensione 5 farfalle su 5 è
cosa ben rara.
Alice: Hmm... direi che sono metà e metà…
dico quello che penso. Che sia nella buona o nella cattiva sorte. La cattiva
del blog è la Marty! ;)
Cosa pensate del self publishing? Lo
considerate un'alternativa valida alla pubblicazione da parte di un editore?
Marty: Certamente, ci sono libri favolosi
che son self publishing e che meriterebbero di essere letti più di altri libri
pubblicati dalle case editrici che non valgono nulla. È sempre motivo di
orgoglio per me quando un libro letto in self poi viene acquistato da una casa
editrice, soprattutto se adoro lo stile e le storie del/la
scrittrice/scrittore. Poi c'è la categoria di “scrittori improvvisati” che con
il self hanno fatto un danno ai colleghi, a mio parere tanti si son convinti di
potere far parte di questa categoria perché capaci di mettere insieme delle
parole attaccate tra di loro con una trama decente come contorno, ma le loro
letture non valgono nemmeno la spesa di pochi cent. Scrivere è un arte, pochi
ne son capaci, creare storie avvincenti, dialoghi che ti appassionano e
personaggi con cui entrare in empatia non è da tutti. Io non ne sarei capace e
lo ammetto senza offendermi.
Alice: Sì, penso che il self sia una buona
cosa per farsi conoscere. Però anche lì… Tutti possiamo scrivere, ma non tutti
sappiamo scrivere.
Se un libro non vi piace, lo recensite
lo stesso?
Marty:
Quasi sempre si, un
paio di volte però m'è capitato di non recensirlo per non perdere nemmeno il
tempo di dare un'opinione al libro, per poter far altro. Mi spiego meglio: una
recensione non si scrive in pochi minuti, va ponderata ogni parola per rendere
al meglio la tua opinione, se poi il libro non m'è piaciuto la riguardo cento
volte per non sembrare offensiva. Quindi in alcuni casi mi son detta... chi me
lo fa fare di perdere tempo su un libro che per me non vale nulla?
Alice: Certo, magari metto una stella o
due oppure se è il caso scrivo DNF (do not finish / Non finito), però lo
faccio! Recensisco sempre!
Un parere per orientarci: secondo voi,
cosa occorre a un libro oggi per attirare l'attenzione in
un mercato così affollato?
Marty: (1) Una
trama diversa, o almeno contenuti diversi. Ormai le trame son sempre le stesse,
va bene che i personaggi cambiano e anche le ambientazioni, ma a volte la
scontatezza di quanto si legge è disarmante. (2) Le duologie, le trilogie, le serie
hanno stancato: un buon libro può essere anche autoconclusivo. Le attese di
anni spesso mi invogliano a non acquistare libri di volta in volta ma ad attendere
che la serie sia conclusa per acquistarla, preferisco il "malloppone"
a 8 libri striminziti. (3) Il titolo intrigante e non banale, e lo stesso vale
per la copertina. Trovo mille volte più intriganti i titoli e le copertine
americane: mi chiedo sempre perché cavolo in Italia non le lascino uguali,
quando i libri vengono acquistati e tradotti da una casa editrice.
Alice: Direi che per piacere un
libro deve essere scritto bene, dare la suspense, dare emozioni contrastanti.
Deve saltar fuori dalla massa per la sua unicità! Ora, come ho già detto, spesso
mi ritrovo a leggere libri che non mi piacciono perché mi sembrano tutti copie
di altri. Non trovo nulla di nuovo. Spero di scovare presto qualche novità!
Clara Cerri
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