Questo venerdì ospitiamo l'intervista a una blogger che è anche autrice, Rachel Sandman.
Trovate il suo
blog qui
Benvenuta e grazie per aver
accettato questa intervista. Chi sei nella vita di tutti i giorni?
Grazie a voi per questa opportunità. Beh, nella vita di tutti i giorni sono una persona che si barcamena tra lavoro, scrittura della tesi universitaria e passatempi vari. Scrivo, non solo sul blog, anche alle ore più disparate (non per niente, il mio letto ormai è fornito di apposita lucina per letture e scritture notturne); sogno e cerco di portare a termine ogni obiettivo che riesco a prefissarmi e cerco di vivere così, senza preconcetti né paletti stereotipati.
Che posto hanno i libri nella
tua vita?
Attualmente, un posto abbastanza
ingombrante, avendo invaso non solo scaffali e mensole ma anche buona parte
della mia scrivania! Scherzi a parte, i libri sono il rifugio, la sicurezza che
anche quando le cose sono grigie e tendenti al nero, posso immergermi in un
modo diverso in cui ritrovare respiro e aria. Sono un porto sicuro.
Perché hai deciso di aprire un
blog letterario?
Ah … Questa domanda mi piace. È un'idea che mi frullava da un po' nella testa: un giorno d'estate ha preso il sopravvento e via, è nato il mio blog.
Parte innanzitutto con l'idea di
unire un gruppo di persone che possa trovare un angolino in cui condividere la
passione per libri, arte e musica. In secondo luogo, è un modo per me di
raccontarmi, discorrere dei libri che leggo e delle emozioni che mi suscitano.
In ultimo, essendo anche io aspirante autrice, mi crogiolo nell'idea che un
blog sia il modo migliore per avere un contatto diretto con gente appassionata
che, spero, sarà composta da tanti miei futuri lettori … Lasciatemi sognare,
ecco!
Qual è il genere che preferisci
leggere e recensire?
Allora: leggo un po' di tutto ma
adoro i New Adult e i romanzi contemporanei, quelli che ti straziano
l'anima, con un po' di sano dolore e contorcimenti vari, con le emozioni ben
espresse e con le trame non scontate. Adoro recensire questi generi ma, devo
essere onesta, salvo alcuni casi, mi diverto anche a scrivere recensioni di
libri che non mi sono piaciuti: lo trovo alquanto catartico!
Leggi e recensisci anche altri
generi?
Leggo e recensisco un po' di
tutto, come ho detto sopra. Diciamo che, se proprio devo scegliere, preferisco young
adult, fantasy e chick-lit a cose tipo thriller e horror,
ma mai dire mai. Se un libro mi attira, non importa il genere di appartenenza,
devo leggerlo e farmi una mia personale idea.
Ti definiresti "buona" o "cattiva" con gli autori?
Cerco di essere il più possibile
giusta. Nel senso, odio il buonismo ipocrita. Se cercano una recensione tutta
pizzi e merletti, non devono venire da me. Io dico quello che penso: certo,
cerco sempre, soprattutto quando si tratta di critiche, di motivare e spiegare
le ragioni che mi hanno fatto storcere il naso. Ma non troverete mai sul mio
blog una recensione che non corrisponda al mio reale pensiero, in maniera assoluta.
Non hai paura che, se sei cattiva con un romanzo di un collega, poi questo si possa vendicare sul tuo romanzo?
Non sempre, lo devo ammettere,
le recensioni negative vengono comprese. Quando poi gli autori sono persone con
cui sei in relazione, la questione diventa davvero complicata.
Un'esperienza molto positiva è
tuttavia quella che ho avuto recentemente con Giulia Amaranto: ho recensito il
suo libro Il tuo amore è il mio Natale e diciamo che, per usare un
eufemismo, la sua protagonista non mi era davvero piaciuta, per niente.
Confesso qui, pubblicamente, che ho trovato in questa autrice una donna davvero
fantastica, apertissima alle mie critiche e ai miei dubbi, che non mi ha messo
in difficoltà sostenendo il suo punto di vista ma ha accettato e apprezzato il
mio lavoro. Ho adorato questa cosa, davvero.
Certo, Giulia è una mosca
bianca: la reazione più frequente è quella dell'autore che ti si rivolta contro
e che, talvolta, pretende addirittura la rimozione della recensione.
Io spero che la correttezza
venga ripagata e che, un domani, se mai avrò la fortuna di avere persone che
recensiranno il mio romanzo, sarà quest'ultimo ad essere recensito, non io in
quanto blogger o autrice.
Cosa pensi del self publishing?
Lo consideri un'alternativa valida alla pubblicazione da parte di un editore?
Lo considero davvero un
trampolino di lancio, la prima tappa a cui ormai gli autori sono costretti,
visto il numero sempre crescente di scrittori o presunti tali. Io adoro i self:
quest'anno, per esempio, la mia più grande sorpresa è stato proprio un libro
autopubblicato, Emerald Gloom di Alessia Elle Caruso (se avete
occasione, leggetelo, davvero).
Inoltre, ormai, i refusi o
errori si trovano in un self così come in un libro pubblicato anche da grandi
case editrici quindi, il metodo di pubblicazione non è sinonimo di nulla più
che la scelta personale dell'autore stesso.
Se un libro non ti piace, lo
recensisci lo stesso?
Come ho già detto
precedentemente, non mi tiro indietro per quanto riguarda le recensioni
negative. Ovvio, non sparo a zero su un libro: il mio intento è quello di
essere sincera e di spiegare, nel modo più adeguato possibile, le motivazioni
che mi hanno spinto a non apprezzare il romanzo. Detto questo, non mi censurerò
sicuramente: se un libro mi piace, lo scrivo; se non mi piace, lo dico e lo
scrivo allo stesso modo.
Un parere per orientarci: secondo te, cosa occorre a un libro oggi per attirare l'attenzione in un mercato così affollato?
Ah … Questa domanda vale un
sacco! Come faccio a saperlo? Non ne ho proprio idea.
Secondo me potrebbe essere un
misto tra cover, sinossi e presentazione del libro sulle varie piattaforme
online (Facebook, Instagram, blog vari …).
Non so. Io personalmente cerco
quella nota, anche minima, di originalità che traspare da uno degli elementi
sopra citati. Dev'essere una scintilla che cattura, un tocco del tutto
personale dell'autore che mi faccia dire 'Wow, questo libro non pensavo di
leggerlo ma ora proprio non me lo voglio perdere!'
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