Benvenuta Clara !!! Questo lo spazio a te dedicato per ringraziarti
dei selfie che ci hai regalato per #LeggiUnEmergente. Inoltre mi dà immenso
piacere ospitare un’amica oltre che collega.
Vediamo, vediamo cosa chiederti….
R. Come prima cosa vorrei ringraziare Spiderman per essersi
gentilmente prestato alla nostra campagna di propaganda.
Quale spazio occupa nella tua vita la scrittura?
R. Tutto quello che ho fatto, nella vita, ha avuto a che
fare con la scrittura. Fino a poco tempo fa scrivevo saggi, articoli
scientifici, traduzioni, voci di enciclopedia. Tutte attività in cui saper scrivere, sia negli aspetti
creativi che in quelli tecnici, è estremamente utile. Non c'è una grande
differenza tra cercare le parole per far capire, per esempio, il motivo per cui
la storia di Mosè è stata narrata in un certo modo, e cercare le parole per far
capire lo stato d'animo e le azioni del personaggio di una storia. Quando
scrivo un saggio, però, affronto una questione, un fenomeno, e cerco di
spiegarlo, non devo crearlo io. Un fenomeno ha una sua forza intrinseca che non
dipende da me. In letteratura la storia devo inventarla, e occorre che sia
forte. Questo è l'aspetto della scrittura che mi preoccupa di più.
Pensi di farne un lavoro oltre che un hobby?
R. Se per lavoro si intende un'attività in cui ci impegniamo
quotidianamente, con diligenza, che cerchiamo di seguire in tutti gli aspetti,
la scrittura è per me già un lavoro. Diverso è se intendi per lavoro la
capacità di mantenersi, o comunque di dare un contributo sensibile al bilancio
famigliare, con i proventi della scrittura. Ma nel mercato attuale vivere di
scrittura è molto difficile per chiunque, a meno di avere più attività (per
dire, sia come scrittore che come giornalista o autore di film, documentari, sceneggiati...)
o un enorme successo di vendite, che (per
ora, eh?) non è il mio caso.
Cosa leggi nelle ore libere?
R. Saggi, classici, autori contemporanei. Un po' di tutto:
vado molto a naso e non sono il tipo che si incuriosisce dell'ultimo bestseller
o dell'ultimo caso letterario che fa discutere. Da quando ho un Kindle, leggo
molti ebook di autori esordienti, dove ho trovato molte belle sorprese. Amo
molto leggere in lingua originale, se posso.
Come è nato questo tuo libro? Come ti è venuta l’ispirazione?
R. Ero in fila all'Agenzia delle entrate e avevo un
quaderno, una penna e la storia di William Denver che mi ronzava da un po' nel
cervello, una storia vera degli anni '60 che avevo collegato con quella della
mia famiglia. L'attesa allo sportello è diventata attesa dell'unico rarissimo autobus
che poteva riportarmi a casa da laggiù, e io continuavo a scrivere appoggiata a
una ringhiera. Da lì è nata l'idea di raccontare, in tanti episodi conclusi ma intrecciati
tra di loro, una storia in cui emergesse continuamente quello stesso contrasto
tra perdite, delusioni, sogni che si infrangono, da una parte, e voglia di
reagire, amore per la vita, per l'amicizia, per l'arte, dall'altra. Un
chiaroscuro violento che ha caratterizzato la mia esistenza e quella della mia
famiglia. Non è un'autobiografia, intendiamoci. Ma anche le molti parti
inventate rappresentano qualcosa di vero.
Quanto hai impiegato per la stesura? E per la revisione?
R. Più o meno un anno tra stesura e revisione. Non c'è stato
un passaggio netto: man mano che scrivevo rivedevo e rimodellavo le parti
precedenti. Sono stata aiutata da un gruppo di amiche e amici che hanno letto
l'opera man mano che si creava. Una di loro è stata eletta Revisore Supremo e
aveva l'ultima parola. Come ricompensa (!!?) è diventata uno dei personaggi del
libro.
Quali sono stati i passi che ti hanno portato alla
pubblicazione?
R. Ho seguito un iter molto "scientifico": ho
cercato le case editrici che accettassero invii spontanei di manoscritti
(rigorosamente non a pagamento) e che pubblicassero raccolte di racconti. Sono
stata molto aiutata da ricerche sul web e da forum di scrittori come Writer's
Dream. A circa un anno dal primo invio è arrivato il contratto di Lettere
Animate.
Ebook o cartaceo?
R. Questa è stata la nota dolente. Ero quasi disperata
all'idea di pubblicare il mio libro solo in ebook. Mi sembrava una
pubblicazione di serie B. Nessuno mi avrebbe presa in considerazione, non avrei
fatto una presentazione con le tartine in un circolo letterario, non mi sarei
vista negli scaffali di una libreria. Però in fondo esistevano già dei libri cartacei
col mio nome sopra (un altro, quello vero), per giunta sparsi per centinaia di
biblioteche. Con la narrativa dovevo cominciare tutto daccapo, e poi la pubblicazione
digitale era semplicemente un mondo che dovevo ancora conoscere. A più di un
anno dalla pubblicazione posso dire che l'ebook è un mezzo che permette
veramente di arrivare a chiunque. Anche se ho l'impressione che funzioni
meglio, se parliamo di vendite, con la letteratura di genere.
Genere del libro?
R. Mainstream, che suona un po' come Maelstrom, il gorgo
dove si concentra (e a volte, ahimè, sparisce) tutta quella letteratura che
tratta tutti gli argomenti senza concentrarsi su nessuno. Che parla di amore
senza lieto fine, di omicidi di cui nessuno cerca il colpevole, di misteri
quotidiani che non trovano risposte. Non è facile farsi notare a prima vista
con storie che, in definitiva, assomigliano alla vita quotidiana. Ma la sfida,
da sempre, è rendere la quotidianità interessante e intrigante, mostrarla da un
punto di vista inaspettato, descriverla con passione.
Raccontaci in breve di cosa parla, cosa ci racconti in
questa storia
R. Essendo una raccolta di racconti in parte autonomi è
difficile riassumerla. Intanto tutte le vicende girano intorno alla vita della
mia famiglia, tra gli anni '50 e oggi. Tutto comincia con l'incontro tra
William Denver, un musicista americano reduce da un grosso fallimento personale
e professionale, e mio zio Pietro, che per anni ha diretto un gruppo vocale di
musica del Rinascimento, un genere che in Italia allora nessuno conosceva. Da
questa storia parte il ricordo della giovinezza dei miei genitori e di come le
loro vite abbiano influenzato la mia. A metà libro introduco il personaggio che
simboleggia le ultime generazioni, Roy Cerri, un lontano parente americano che
è venuto a studiare a Roma. Il nesso tra le storie, oltre ai personaggi che
appartengono alla stessa famiglia, è il tema: come si sopravvive alla perdita
di quello che più ci stava a cuore, a cosa ci si aggrappa, a quali energie si
deve attingere? Anche Clara e Roy, come William, vedono sfumare le loro
speranze e devono ricreare la loro vita da capo. Che non è, come si dice, una
passeggiata di salute. Ci vuole molto coraggio e molta passione.
Un po’ di auto promozione:
Perché dovremmo leggerlo?
R. Perché credo che le esperienze di cui si parla siano
esperienze di tutti, e che faccia bene vedere qualcun altro che combatte con le
parti oscure della vita senza sputare troppe sentenze e senza miracoli o
superpoteri. I miei personaggi ci parlano come parlerebbero a se stessi, senza
nasconderci i momenti più umilianti e gli aspetti più "bassi" e
comuni dell'esistenza (il bello della storia discute affettuosamente con i propri
spermatozoi...). Per questo si ride anche, e c'è anche una buona dose di
erotismo.
Cosa dicono i lettori?
R. Alcuni lettori sono rimasti spiazzati dai salti
temporali, altri dalle citazioni che compaiono qua e là nella narrazione. Alcuni
trovano strana la forma, a metà tra raccolta e romanzo. A molti però è piaciuto
il mio modo di scrivere, perché è leggero, ironico e riesce a parlare di ferite
aperte senza fare troppo male.
Proponici qualche recensione (copia incolla o metti il link
)
Lucia Busca su Zebuk:
Beatrice Tiberi su Cultora:
Francesca Rossini su Bitbot:
Francesco Mastinu:
Luana Troncanetti su LiberArti: http://www.liberarti.com/schede.cfm?id=4822&dodici_posti_dove_non_volevo_andare_clara_cerri
Enrico Gianmarco:
Cosa bolle ora in pentola? Progetti per il futuro?
R. Proprio in questi giorni è uscito lo spin-off del mio
romanzo, il racconto "Il primo scoglio", che si può scaricare
gratuitamente da Amazon o dagli altri store digitali. Ho scritto un nuovo
romanzo sull'adolescenza di Roy Cerri, il cugino artista di "Dodici posti
dove non volevo andare", presto comincerò a proporlo alle case editrici...
e ad aspettare incrociando le dita. Poi vorrei portare a termine un vecchio
progetto assai divertente, una storia ambientata negli anni '80 che ha a che
fare con l'antico Egitto, con l'immigrazione e con un eroe costretto a
reinventare drasticamente la propria esistenza. Sarà un romanzo a quattro mani.
Ti faccio un enorme in bocca al lupo per tutto e ti
ringrazio per avermi dedicato il tuo tempo.
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ebook formato Kindle: http://www.amazon.it/Dodici-posti-dove-volevo-andare-ebook/dp/B00JIMKLUK
ebook formato epub: https://www.bookrepublic.it/book/9788868821081-dodici-posti-dove-non-volevo-andare/
spin-off gratuito
"Il primo scoglio" (ebook): http://www.amazon.it/Il-primo-scoglio-Spin-Off-ebook/dp/B010EMH3CG/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1435762862&sr=1-1
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